I luoghi del dialetto

Lavatoio – Monte Colombo 

e lavadur

Il lavatoio di Monte Colombo ha caratterizzato la vita della comunità locale per tantissimi anni, anzi, nel corso degli ultimi secoli, visto che è già citato nei registri comunali come esistente dal 1739, menzionata come “una fonte ubicata in località Il Cece presente da tempo immemorabile”. La costruzione di quell’epoca, si può notare, ha inglobato quella più antica, ma al di là della sua datazione certa, è sempre stato un manufatto importantissimo per gli abitanti del borgo di Monte Colombo e, soprattutto, dei nuclei familiari dislocati nel territorio circostante: era infatti questo lavatoio, ubicato nel verde tra campi coltivati e alberi ad alto fusto, il luogo principale in cui le donne potevano lavare i panni, senza doversi recare in pratica al fiume Conca, dopo l’attuale frazione di Taverna. Dal 1949 inizia la costruzione dell’acquedotto pubblico a Monte Colombo e, di fatto, viene sancito il graduale abbandono del lavatoio, sia come utilizzo che come luogo di aggregazione.

Il lavatoio è stato comunque oggetto di diversi interventi e si presenta ancora oggi con la sua caratteristica struttura “a trabocchi” in quanto le vasche di raccolta delle acque sono poste ad altezza decrescente. Il sito è tuttora visitabile ed è infatti facilmente raggiungibile percorrendo via Acquabona, una caratteristica strada selciata a gradoni di origine antichissima che congiunge le frazioni di Villa e Borgo, riscoperta solo nel 2004 grazie ad una ricerca sul Catasto Calindri con contestuale verifica tra le persone più anziane della zona, che avevano sentito sempre parlare di questa antica via di collegamento senza però averla mai vista. L’altro percorso per raggiungere il lavatoio parte dall’abitato di Ca’ Mini è la cosiddetta “via del lavatoio”, anche se è in effetti un sentiero naturalistico immerso nel verde.

Poco distante è presente anche l’antica fonte, che insieme al lavatoio rappresenta uno spaccato di vita rurale del passato.