I luoghi del dialetto

Borgo fortificato – Albereto 

Albaréd

Già citato nel 1233, il borgo di Albereto viene rafforzato da Sigismondo Malatesta intorno alla metà del Quattrocento, con la realizzazione della cinta muraria secondo i canoni della tipica “scarpata malatestiana”, completata dalle tre forti torri circolari, la torre campanaria e la terrazza belvedere da cui si gode il panorama di tutta la costa riminese.

Il nome Albereto è, però, più antico dell’epoca malatestiana e sembra derivare proprio dalla sua posizione: un tempo il nucleo abitato era infatti immerso in un bosco di querce, tigli, pioppi e pini, di cui oggi si conserva una macchia boschiva di circa 25 ettari. Si tratta di una delle aree boschive più incontaminate del riminese ed, anche per questo, molto apprezzato dagli amanti della natura e delle passeggiate tra i boschi (Albereto è infatti raggiungibile anche attraverso il sentiero 019RN, in quanto si trova sul percorso escursionistico regionale).

Per quanto riguarda il borgo fortificato, invece, grazie a diversi restauri effettuati nel 2003, è diventato soprattutto negli ultimi anni un luogo esclusivo e meta privilegiata da turisti e visitatori, affascinati dalle caratteristiche vie strette e basse case in pietra, ma anche dallo splendido panorama che si può godere dalla grande “terrazza” che si affaccia sulla vallata del Marano.