I luoghi del dialetto

Borgo vecchio – Santa Maria del Piano 

e bourghitacc 

Tra il 1200 e il 1300, il primo nucleo abitativo di Santa Maria del Piano si sviluppava attorno a soli tre edifici: una piccola chiesa, il mulino e una casa padronale. La vita era quindi scandita dai ritmi dell’agricoltura e dal calendario religioso, come in tanti altri borghi di campagna.

Solo con la scoperta della “prodigiosa immagine della Madonna del Piano”, ad opera di una pastorella della zona, questo borgo conobbe una nuova fama, dovuta in gran parte all’interesse suscitato da questo avvenimento soprattutto tra i fedeli. Dopo alcuni anni di visite continue, era ormai chiaro che la vecchia chiesa non sarebbe più bastata, per cui si iniziò a pensare al suo ampliamento, così come ad una crescita dell’abitato. La nuova chiesa dedicata a Sant’Apollinare è stata costruita tra il 1736 e il 1738, mentre il borgo ha assunto le fattezze attuali nel corso degli ultimi due secoli e mezzo. In particolar modo, gli edifici che sono stati eretti lungo la via Santa Maria del Piano di Sopra tra la chiesa e via dei Vasai, sono così ravvicinati tra loro che pur seguendo la linea della strada, ne hanno di fatto ridotto la carreggiata, con una strettoia molto evidente se guardata da lontano. Per gli abitanti della zona, spesso artisti della terracotta, che vedevano ogni giorno quel particolare, non era solo stretto, ma anche brutto e un poco pericoloso, da qui il nome “borgataccio”.