I luoghi del dialetto

La grande quercia – Valliano

Arvura

Lungo i sentieri di campagna, quando non c’erano abitazioni più alte di due piani, né tantomeno strutture tecnologiche come i pali del telefono o dell’energia elettrica, i punti di riferimento erano quelli offerti dalla natura: una montagna, un fiume, una roccia particolare… oppure un albero. E’ il caso della grande quercia secolare conosciuta da tutti come la “arvura della Gagliaggia” (tradotto: la quercia della Gagliaggia, la località in cui si trova), che si erge in tutta la sua maestosità poco sopra il Santuario di Valliano, all’altezza del sentiero che conduceva al vecchio convento dei Padri Domenicani di San Cataldo e al loro cimitero, che era sempre lì vicino.

La quercia era un albero particolarmente importante nel mondo rurale, perché con questo particolare legno si costruiva l’ossatura delle case: era l’albero migliore da utilizzare per le travi, sia per la lunghezza che poteva raggiungere, sia per la robustezza. Ancora oggi alcune case hanno travi in quercia e sono così dure che non si riesce a batterci i chiodi: questo accade perché il legno veniva lasciato ad asciugare un mese per ogni centimetro di spessore, quindi delle travi di 40 cm venivano lasciate ad asciugare fino a 40 mesi!

Poco distante dalla grande quercia, inoltre, ce ne era almeno un’altra di dimensioni altrettanto imponenti, ma, come si può ancora vedere chiaramente da quel che ne resta, è stata distrutta da un fulmine alcuni anni addietro.

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