I luoghi del dialetto

Chiesa della Pace e Museo – Trarivi 

la cisa vecia d’Trarei

Le origini della Chiesa della Pace sono antichissime, tanto che alcuni documenti conservati alla Biblioteca Gambalunga di Rimini la menzionano già nell’anno Mille, come abbazia benedettina e ancora prima come “tempio dedicato agli idoli”. La sua stessa collocazione, sulla collinetta che domina la frazione di Trarivi, ne denota l’importanza per tutta la comunità locale, oggi come nei secoli passati. L’aggettivo “vecia” che le viene attribuito in dialetto non è però riferito all’età, bensì alla funzionalità religiosa ormai perduta da tanti anni, a vantaggio della chiesa “nuova” di Trarivi.
Purtroppo, la sua posizione fortemente strategica, è stata anche la sua più grande sfortuna: occupata militarmente dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale perché consentiva un’ottima visuale sull’avanzamento degli alleati, divenne ben presto un obiettivo per questi ultimi da conquistare ad ogni costo. Così, attaccando con 45 carri armati, i soldati inglesi conquistarono Trarivi e la collinetta, con l’antica chiesa ormai ridotta a dei ruderi a causa dei loro stessi bombardamenti.
Il restauro conservativo è iniziato nel 1989 si è concluso nel settembre del 1991 con il dono da parte dei veterani che qui si sono affrontati, della Campana della Pace che reca la scritta “La guerra mai più – War never again – Nie wieder Krieg – I veterani dei due eserciti alla Chiesa della Pace e della riconciliazione”.
La Chiesa si presenta comunque ancora oggi con tutta la sua forza evocatrice: a cielo aperto, con le pareti crollate, il pavimento spezzato e le decorazioni barocche a brandelli. Era ed è, quindi, ancora l’edificio che domina la collina di Trarivi e a cui la comunità è legata. Non fosse altro perché qui vengono ancora allestiti eventi e spettacoli, oltre al fatto che nella canonica è allestito il Museo Storico della Linea Gotica Orientale, che conserva una vasta collezione di fotografie, reperti bellici e giornali dell’epoca. Una meta di tanti appassionati e turisti, che spesso la raggiungono attraverso il “Sentiero dei Musei”, che la collega il vicino Santuario di Valliano tramite una piacevole passeggiata immersa nel verde.