Nei giorni scorsi il Sindaco di Montescudo-Monte Colombo Gian Marco Casadei, accompagnato dal Consigliere Gilberto Arcangeli,  ha visitato la Comunità terapeutica di Vallecchio, gestita dalla Cooperativa Cento Fiori. E’ stato accolto dal Presidente Cristian Tamagnini, dalla Vice Presidente Gabriella Maggioli, dal Direttore Giovanni Benaggi e dal Consulente psichiatrico dott. Wiliam Giardi, i quali lo hanno informato sulla gestione  e sulla organizzazione della Comunità. IL Sindaco ha   incontrato anche gli ospiti della Comunità ed ha visitato l’azienda e i locali dove vengono svolte le diverse attività di recupero.

Per Gian Marco Casadei si è trattato di un  ritorno nei luoghi della Comunità da lui fortemente voluta nei primi anni ’80. Allora era Sindaco di Montescudo  e  sui problemi della tossicodipendenza sosteneva  che “più delle camminate e fiaccolate occorre fare qualcosa di concreto. Un conto infatti è parlare e auspicare il recupero dei tossicodipendenti, un conto è scendere sul piano pratico delle realizzazioni e delle iniziative”.

La possibilità di realizzare qualcosa di concreto arrivò con l’applicazione della Legge 23 dicembre 1978 n. 833 Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (art.66). I beni mobili ed immobili dell’Ente Ospedaliero “S.Fantini” furono  trasferiti al patrimonio del Comune in cui erano ubicati  con vincolo di destinazione alla Unità Sanitaria Locale. Il Comune di Montescudo, fra i beni intestati, aveva il podere di Vallecchio che l’Amministrazione Comunale pensava di destinare a sede di una Comunità per il recupero dei tossicodipendenti. C’era un comprensibile timore nella popolazione, come era già successo nella vicina San Patrignano, per cui il Sindaco Gian Marco Casadei, prima del Consiglio Comunale che doveva deliberare in merito, convocò una Assemblea pubblica con la popolazione.

“ Nella proposta di Comunità che vi presentiamo- sostenne il Sindaco che presiedeva l’Assemblea – c’è il rispetto degli originali interessi dell’Ente  Opera Pia Ospedale “S. Fantini” dei quali io sono il garante nominato da Don Giocondo Magnani con il benestare di  Monsignor Emilio Biancheri, Vescovo di Rimini. Se infatti nel 1923 la priorità era di dare assistenza sanitaria ai braccianti e ai nullatenenti, oggi la priorità è dare assistenza e recupero a persone cadute nella tossicodipendenza”. E aggiunse: “Penso che Monsignor Costantino Fantini se questa sera fosse stato qui al mio posto avrebbe espresso le stesse considerazioni”.

L’Assemblea cittadina, assai partecipata, dimostrò un alto senso civico ed  accolse con un solo voto contrario la proposta del Sindaco Casadei. Il successivo Consiglio Comunale di Montescudo, con voto unanime ,  deliberò di cedere gratuitamente in comodato il podere alla Cooperativa Cento Fiori, presieduta da Werter Mussoni, per fare sorgere la Comunità. Il Comune di Rimini stanziò le somme necessarie per la ristrutturazione delle  due case coloniche ed il 23 maggio 1984 i Sindaci di Rimini e di Montescudo, Massimo Conti e Gian Marco Casadei, firmarono la convenzione.