A seguito di alcune polemiche emerse sui social, riferite alla situazione del Santuario e del Museo etnografico di Valliano, e della eventuale organizzazione della storica, annuale Festa della Madonna, questa Amministrazione comunale intende chiarire quanto segue.

La contrapposizione tra Curia riminese e Comitato di Valliano, legata alla richiesta della Curia che il Comitato si costituisse in A.P.S. per poter interloquire con un soggetto giuridico formalmente riconosciuto, come richiesto dalla normativa vigente, non ha pregiudicato l’apertura al pubblico del Santuario e del Museo etnografico.

Che è stata garantita, senza soluzione di continuità, a cura del Comune e della locale Parrocchia, per il tramite della A.P.S. Pro Loco Montescudo e sotto la guida della direzione dei musei comunali.

Il Museo è stato potenziato, divenendo sede del Museo diffuso, una rete di strutture che fanno capo a quella di Valliano, costituite dalla riproduzione di un’antica bottega di stampa romagnola a ruggine presso la torre di guardia del castello di Monte Colombo, la valorizzazione dell’antica bottega di vasai, terracottai e ceramisti di Santa Maria del Piano, l’area del Parco della rimembranza di Monte Colombo.

Le visite registrate al Museo diffuso nell’ultimo anno certificano numero importanti, ed in grande crescita rispetto al passato.

Risulta tra l’altro fortemente potenziata la funzione di integrazione didattica per le scuole del territorio, che il Museo diffuso fornisce.

Come già recentemente avvenuto per la manifestazione “Wacky Run Valliano”, dedicata alle corse delle “caratelle”, il Comune è pienamente disponibile a patrocinare la Festa della Madonna di Valliano, anche per il tramite delle A.P.S. con sede nel Comune impegnate in ambito turistico, grazie alle quali risulterebbe possibile fornire la necessaria, obbligatoria veste giuridica ai volontari che volessero impegnarsi ad organizzarla.

L’Amministrazione respinge ogni tentativo di trascinarla in polemiche su fatti sui quali non ha avuto voce in capitolo, né iniziative di sorta, se non per salvaguardare la funzionalità delle strutture museali comunali.

Le responsabilità di quanto accaduto a Valliano non sono da cercare in Comune, come qualcuno pretenderebbe di fare, in maniera strumentale e faziosa.